Cosa fa il coach per giovani, in pratica?
Il compito del coach per giovani è di aiutare i miei giovani clienti a superare i loro blocchi emotivi e comportamentali, portarli a riconoscerli e a sviluppare le strategie per superarli da soli. Il mio obiettivo e di far sprigionare il loro potenziale, e munirli delle competenze necessarie per vivere bene la vita adulta.
Prima di tutto creo una relazione basata sull’ascolto, sul rispetto e sulla comprensione. La prima domanda che faccio loro è Come stai? E in genere stanno molto male. Il mio compito in questa prima fase è guidarli verso la consapevolezza che esistono altre opzioni e di portarli nella direzione del cambiamento.
Che senso ha, la vita che fanno adesso?
È necessario trovare un senso nelle cose che fanno (es. dedicare ore e ore ai videogiochi, ai video su YouTube e ad altre dipendenze lesive) e nelle cose che non fanno (es. non studiare, non andare a scuola, non relazionarsi). Il coach per giovani deve aiutarli a capire perché hanno bisogno di passare ore davanti a You Tube per arrivare a spiegar loro che comportamenti come questi sono spesso strategie inconsapevoli per gestire le emozioni e i sentimenti, quelli brutti come l’ansia, ma anche quelli belli che nell’età adolescenziale possono essere molto intensi.
Il “sistema immunitario emotivo”
In seguito il coach per giovani si fa raccontare le loro abitudini fisiologiche: quanto dormono, cosa mangiano, che genere di attività fisica fanno etc. e poi ragiono con loro sul concetto di “sistema immunitario emotivo” (vedere “La gerarchia dei bisogni di Maslow“): come per il nostro organismo sono necessarie una dieta sana, un minimo di otto ore di sonno ed esercizio fisico per aver un sistema immunitario che funziona bene, così per stare bene a livello emotivo sono fondamentali le buone relazioni, (quelli familiari, di amicizia, e anche quelle “gerarchiche” nelle istituzioni in cui studiano), e soprattutto l’ottenimento di risultati ottenuti in seguito all’impegno.
A questo punto è necessario trovare delle strategie per rafforzare i sistemi immunitari: sia fisiologici che emotivi (per esempio, i ragazzi spesso dormono troppo poco e sottovalutano l’importanza del sonno per il loro benessere fisico ed emotivo, così come non sono in grado di evitare i nodi conflittuali nelle relazioni familiari, scolastiche e amicali). Questo è finalizzato a liberare spazi di attenzione nella loro mente, spazi che erano occupati dal faticoso lavoro quotidiano del contenimento del proprio malessere.
Le grandi questioni della vita
Una volta liberata un po’ di attenzione si può cominciare a ragionare sulle grandi questioni della vita: Che senso ha tutto questo? A cosa serve andare a scuola, studiare, laurearmi? In genere i ragazzi mi danno due tipi di risposta: quello emotivo che li porta a rispondere cose del tipo: boh, e chi lo sa, e, addirittura, chi se ne frega, non importa; e quello più razionale (e ansiogeno) del tipo: so che devo studiare altrimenti finirò a fare consegne per ristoranti e avrò una vita orribile. Il mio compito è ascoltare entrambe queste risposte e aiutarli a rispondere a domande più specifiche: Cosa voglio dalla vita? Cosa significa vivere bene? Cosa vorrei fare da grande? Come faccio a capire cosa vorrei diventare? Come faccio a diventare quello che vorrei essere?
Visioni motivanti di futuri possibili
Sono questioni difficili, importanti, spesso fastidiose per un ragazzo giovane che si sente incompetente e inadeguato se non è in grado di rispondere prontamente. Il mio compito è aiutarlo a rispondere in maniera semplice. Chiedo ai ragazzi con i quali lavoro, per esempio, di provare a descrivermi la vita perfetta che vorrebbero tra cinque anni. Dove abiteranno? Chi vivrà con loro? In quale situazione lavorativa/economica si immaginano? Come sarà la loro casa? Da questo tipo di esercizio possono nascere visioni di futuri molto coinvolgenti e convincenti (dopo aver fatto qualche esame della realtà). A questo punto il mio compito diventa quello di aiutarli a trasformare il desiderio appena espresso in obiettivi da raggiungere.
Obbiettivi raggiungibili
E da qui, si può lavorare in termini molto pratici e concreti avendo ben chiaro un obiettivo da raggiungere: cosa devo studiare per poter fare il lavoro previsto dal mio obiettivo? Come organizzare il proprio tempo e il proprio studio? Come comunicare bene con gli altri? Come vivere bene i rapporti con genitori, amici, amori, ecc.? Come vivere una vita sana e piena di energia, di soddisfazioni, e di momenti di gioia?
Lavoro anche con voi genitori, quando è necessario, aiutandovi a gestire la vostra ansia nei confronti dei vostri figli, e nell’adottare nuove strategie per migliorare il vostro rapporto con loro.